sabato 9 giugno 2007

Venezia, la luna e tu


Il romano Alberto Sordi interpreta stavolta un gondoliere veneziano, Bepi, innamorato di Nina (Marisa Allasio) ma costantemente in cerca di scappatelle con le turiste che porta per i canali della bella città veneta. Bepi litiga continuamente con Nina a causa delle ragazze che lo circondano durante il "servizio" giornaliero che svolge per la pensione "Amore" - nome che è tutto un programma. I guai maggiori però arrivano dall'america e a portarli sono due belle ragazze in vacanze a Venezia che salgono sulla gondola del più bel gondoliere di Venezia per una pura coincidenza - Bepi infatti scambia le loro valige per quelle di due vecchie che voleva caricare sulla gondola per non far insospettire Nina. Nonostante una delle due abbia un libro che spieghi come tenere a bada i don giovanni italiani, entrambe vengono corteggiate dal gondoliere e s'innamorano perdutamente di lui, tanto da decidere, l'una all'oscuro dell'altra, di non lasciare più Venezia per cercare di sposarlo. Lui però non può sposare nessuna delle due perché la donna con la quale desidera condividere la sua vita è Nina che, per lo più, lo minaccia continuamente di sposarsi con Toni (Nino Manfredi), "un ragazzo serio, posato, bono, anca tropo", uno insomma con il quale può stare sicura di essere tradita. Toni fa di tutto per screditare Bepi agli occhi di Nina e della sua famiglia. E, per essere sinceri, anche Bepi fa di tutto, anche se involontariamente, per allontanare Nina da se. Corteggia le due americane, prende uno schiaffone ma non si arrende, le conquista tutte e due e poi se ne deve liberare con due stratagemmi divertentissimi. Alla prima fa credere di essere tornato a fare il sacerdote - indossando le vesti di suo amico Don Fulgenzio (Riccardo Garrone) - e all'altra invece la fa salire sul treno dicendole che l'avrebbe accompagnata in america per sposarsi ed invece, alla fermata di Mestre scende per correre a fermare l'ennesimo matrimonio tra Nina e Toni - che stavolta sembra davvero si debba concludere. Arriva in ritardo in chiesa, ma né Nina né Toni hanno trovato la forza per unirsi in un matrimonio che sarebbe stato una montatura. Bepi e Nina perciò tornano a stare insieme, con la promessa, fatta sulla gondola del loro matrimonio, di non farsi crescere più i capelli per non essere più vanitoso, di non fare più il gondoliere e di stare sempre vicino a lei, giorno e notte. Il film invece si conclude con il solito Bepi con i capelli impeccabili, il remo in mano, due bellissime turiste a bordo della sua gondola mentre intona "Te voglio ben, te voglio tanto ben, ma quanto quanto? Tanto tanto..."

Alberto Sordi nelle vesti di un gondoliere è quantomeno bizzarro, l'accento è un pò sporcato da alcune ricorrenti espressioni romanesche tipo "E tu chi sei? Che voi?" oppure "Evvattene va'", "So' matto de te" o ancora "Ah ah ma sempre a finestra? E mettete a sede". Solitamente le espressioni in romaneso escono fuori nei momenti di maggiore comicità o di particolare concitazione. Sordi è geniale, come sempre, con i suoi schiaffetti, con la mordente comicità che colpisce chiunque. Manfredi invece è più pacato, ma ugualmente esilarante nella sua figura del terzo incomodo che cerca di frapporsi fra Bepi e Nina, anche confidando nei messaggi che il piccione viaggiatore gli porta ogni volta che i due fidanzatini litigano. E' geniale la trovata di fargli venire il singhiozzo ogni volta che si emoziona. Com'è geniale anche la pacata cattiveria di Toni quando cerca di calugnare Bepi per renderlo ancora più odiato agli occhi della famiglia di Nina. Lo accusa di non essere cresimato, di mangiarsi i gatti, di volersi portare il nonno in casa una volta sposato, di non aver fatto la comunione a pasqua, di avere addirittura il nonno mezzo infedele o maomettano. A proposito, il nonno. Figura marginale ma di grande comicità, specialmente quando si infervora le notti di luna piena al pensiero delle americane.

Molto interessante è la parte in cui Manfredi parla con la famiglia di Nina e, dopo che quest'ultima afferma, con lui davanti, di non volerlo sposare perchè non le piace, confessa di avere comprato addirittura la ghiacciaia da 180 Litri per metterla nella loro futura casa. Appena parla della ghiacciaia il padre di Nina salta dalla poltrona e la esorta ancora una volta a sposarlo. Questo è un fatto cingolare, ricordiamo che il film è del 1958, siamo in pieno boom economico, dall'America stanno arrivando gli elettrodomestici e la ghiacciaia rappresentava per il tempo un oggetto raro e molto ambito. In una sequenza sucessiva infatti ci vede nina che, a sorpresa, va a fare visita a Toni che, fattala entrare in casa, scopre lentamente la ghiacciaia sollevando un telo che la copriva, come per volerle fare una sorpresa mostrandole qualcosa dall'inestimabile valore, infatti, mentre Nina gli dice che lo vuole sposare, lui, prima di iniziare a singhizziore, dice sorridendo "180 Litri, bello eh?" e non ascolta neanche quello che Elena gli sta proponendo, probabilmente le parole che avrebbe voluto sentirsi dire già da tempo e che aspettava con ansia.

Il film è sicuramente esilarante, la trama ingrovigliata per bene e gli attori...beh...che dire...stiamo parlando di Alberto Sordi, Nino Manfredi e Marisa Allasio...sicuramente da vedere.

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