domenica 27 maggio 2007

Io, l'altro


Il mare, una barca, due pescatori, una ricetrasmittente ed una radio. Questi sono i protagonisti indiscussi del film. Un film psicologico prima ancora che sociale. Un film che indaga nella psiche dell'uomo, scava dentro l'anima andando a tirarne fuori le paure, i dubbi il non-detto. L'alienazione e l'isolamento mettono i due pescatori uno di fronte all'altro. Li portano non solo a guardarsi negli occhi, ma anche a guardarsi dentro. Due pescatori stretti da un legame di amicia così forte da sentirsi fratelli. Una relazione che verrà completamente stravolta dall'annuncio alla radio - unico medium di contatto con il mondo circostante - di un attentato ad un treno in Spagna organizzato da un terrorista che porta lo stesso nome del pescatore tunisino Yousef. Se all'inizio i due amici ci scherzano sopra pensando a quanti soldi potrebbero fare da interviste televisive e quant'altro, l'isolamento, l'arrivo di notizie di ambigua interpretazione e il crescente sospetto di Giuseppe, portano la situazione a diventare sempre più tesa. Dalla radio arriva la notizia che la capitaneria di porto è stata già avvisata. Giuseppe trova nella giacca di Yousef un articolo di giornale su un terrorista. Yousef confessa a Giuseppe di essere già stato in Spagna. Nonostante Giuseppe non voglia credere a questa brutta storia, i pregiudizi, le paure e le influenze esterne lo portano a credere nella colpevolezza del suo amico fraterno. La stanchezza e la mancanza di notizie certe porteranno questo brutto caso di omonimia a distruggere le vite dei due pescatori.

Raoul Bova è stato veramente bravo in questa interpretazione del pescatore siciliano perennemente arrabbiato con il suo "padrone" che gli paga troppo poco il pesce, sempre sveglio, sempre in allerta, che non prende il sonnifero consigliatogli dal medico e sfoga il suo nervosismo e il suo stress sull'incolpevole Yousef. Dal canto suo Giovanni Martorana sembra veramente un tunisino sbarcato in Italia, sia nell'aspetto che nella parlata. Sogna di tornare a casa dalla sua moglie e dai suoi figli che purtroppo vede solo una volta all'anno e che tradisce con prostitute occasionali, d'altronde si tratta solo di "un bisogno fisologico, non di tradimento". I personaggi sono molto simpatici e rappresentano due facce della stessa medaglia. Giuseppe critica tanto i terroristi che non guardano in faccia le persone prima di ucciderle e Yousef critica gli americani che bombardano i civili, anche loro senza guardare in faccia. Questa critica mossa al terrorismo da una parte e alla guerra americana dall'altra fanno parte del signficato del film e contribuiscono ad accrescerne i meriti.

Un film veramente bellissimo che ho visto quasi senza neanche volerlo, inaspettatatemnte perché ero convinto di andare a vedere "I pirati dei caraibi", ed invece mi son trovato su tutt'altra imbarcazione e con ben altri compagni di viaggio, certamente più graditi.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

andremo a vederlo....e nel mentre un gorsso saluto dai simpaticissimi ispanici tuoi vicini di visione!!!

Anonimo ha detto...

il saluto era GROSSO e nn gorsso che sino a prova contrario non è ancora stato accettato dalla treccani come uno dei miei neologismi....ma ci stiamo lavorando