sabato 26 maggio 2007

Il Gaucho


"E' una storia moderna, capito? Un'indagine di costumi, vista in una prospettiva psicologica particolare che accentua diciamo il conflitto fra l'umano e il sociale. E' un film insomma..."
"Si insomma, in parole povere, è la storia di una mignotta..."

Così viene descritto il film in concorso a Buenos Aires dallo stesso sceneggiatore, subito corretto dal Gaucho Vittorio Gassman che cerca di tagliare corto un discorso che probabilmente sarebbe andato per le lunghe. Ebbene questa critica del film in concorso secondo me può essere considerata come una descrizione del film di D.Risi, un film che analizza i costumi degli italiani all'estero che, come dice lo stesso Nino Manfredi nella scena fuori dal ristorante italiano, "c'hanno sempre l'Italia in bocca, no c'hanno anche un core grosso così, ma in fondo, dei connazionali come a me se vergognano".
Si parla di un periodo in cui molti italiani sono andati in Argentina a cercare fortuna, lo stesso Nino Manfredi, in un colloquio con Gassman, afferma di esserci andato nei primi anni anni 50 convinto di poter avviare dei buoni affari, ma si ritrova, a dieci anni di distanza, a scappare, per le vie del porto, dall'amico che è riuscito a trovarlo. Il motivo? La vergogna di dover ammettere il fallimento che cercherà di nascondere con menzogne di ogni tipo, fino a quando, confessata la rovina nella quale si è infilato "fino al collo", ci ride sopra insieme al Gassman con le pezze al sedere procurate andando tutti i giorni a letto alle 5 del mattino.

Il personaggio di Gassman è cinico, approfittatore, opportunista, eccentrico, fa ciociara, e forse è proprio lui la mignotta della quale lo stesso Gassman parla descrivendo il film portato in concorso a Buenos Aires. Ama le donne, tanto da finire a letto con Ines, la moglie dell'ingegnere, donna argentina, focosa che cede alle tentazioni dell'italiano, senza che suo marito possa sospettare nulla, neanche quando gli recapitano una lettera anoniama con la confessione del tradimento, perché "un italiano no molestarìa mai la moglie di un amico".

Il personaggio di Gassman può essere definito cinico perché non indugia a lanciare addosso ad una delle due ragazze protagoniste del film in concorso il corpo morto di un pinguino ritrovato sulla spiaggia semplicemente per fare uno scherzo. Ancora si dimostra amicone del romano che lo rende vittima di un pericoloso sorpasso (che nell'omonimo film era solito fare lui ai danni di altri malcapitati, addirittura si sente lo stesso clacson, indice acustico dell'imminente atto spregiudicato), per poi gettare all'aria il bigliettino da visita che gli era stato dato per restare in contatto. Oppure basta pensare a quando mette della semplice acqua all'interno di una boccetta per regalarla all'ingegnere spacciandola per acqua della fontana di Trevi che porta sempre con se, come se veramente gli importasse qualcosa dell'Italia, la stessa Italia che critica nel discorso in casa dell'amico Manfredi ma che poco prima aveva celebrato al grido "Viva l'Italia" quando aveva scoperto che in Argentina hanno il record per gli incidenti mortali di auto, secondi solo all'Italia. Al saluto "Ciao paesan" risponde con un "paesan lo dici a tu nonno". Quando viene inneggiata una canzone italiana cerca subito di cambiarla con un mambo o con musiche brasiliane. Fa di tutto per inserirsi nel mondo degli affari argentino in modo da abbandonare l'Italia e portare con sé moglie e figlio, dei quali sappiamo veramente poco, anzi, quasi nulla. Sembra essere andato in Argentina proprio per fuggire dagli italiani, quando li incontra nel quartiere italino fa di tutto per andarsene il prima possibile in modo da non restare troppo in contatto con loro. Risolve sempre ogni relazione con uno "Scrivimi". Così fa con gli italiani che incontra, compreso il suo amico Manfredi, e così fa anche con la moglie dell'ingegnere prima del ballo negato. Il Gaucho è anche cafone con le donne, tanto da cercare di rompere la relazione tra una delle due ragazze del film e il suo fidanzato, da permettersi di scherzare ed ironizzare dopo aver approfittato della moglie dell'ingegnere, da impossessarsi della stanza più grande dell'albergo nonostante sia da solo e lasciare la stanza più piccola alle tre ragazze.

Gli italiani in Argentina invece soffrono tantissimo la mancanza del proprio paese, Manfredi ha in casa quadri del Vesuvio, al whisky preferisce un bel bicchiere di Chianti (probabilmente anche per il prezzo del whisky), ha la casa sul porto da dove può vedere la nave Livorno che fa sempre il viaggio in Italia, continua a rimuginare e a ripensare se fosse rimasto in Italia cosa sarebbe successo e chiede all'amico com'è la situazione italiana, quasi stesse già pensando da tempo ad un possibile rientro in patria. Gli italiani sono vittime di un forte processo sarcastico in questo film. Basti pensare a quando Gassman cerca il quartiere italiano, chiede ad un passante dove sia, ma non c'è bisogno che quest'ultimo risponda, perchè basta che passino tre bambini e uno dei due faccia una pernacchia per fargli capire che deve seguire loro per arrivare a destinazione.

Lo stesso Gassman si esprime in questo modo quando gli viene chiesto, molti anni dopo, quale sia il suo giudizio sul film: gaucho aveva una carica di volgarità e di cattiveria umoristica genuina, notevole, è la punta massima di 'volgarità' cinematografica a cui mi sono spinto, un personaggio efferato che sputava il male, cosa da produrre uno scandalo in Argentina, io fui bandito dalle sale cinematografiche per un anno avendo offeso i costumi nazionali. Pigliavamo in giro tutti, insomma. Avevamo perso un po' la misura. Ma il film non era stupido" (Vittorio Gassman, di Giacomo Gambetti, ed. Gremese, pp. 126-127). Ha assolutamente ragione, la cattiveria umoristica di cui ci parla si vede in quasi tutte le scene del film, dall'atteggiamento che ha con lo sceneggiatore considerato comunista ed omosessuale, agli epiteti che da ai varsi personaggi che incontra, fino al comportamento opportunista e mefreghista che lo porta a passare sopra tutto e tutti.

Il film ha una bellissima storia, ha una interessante idea di fondo, un'analisi psico-sociale dei costumi. E' carico di cinismo, lo stesso cinismo Risiano che pervade film come "Il sorpasso", "In nome del popolo italiano". I retroscena del film sono molto interessanti e spiritosi, come quello raccontato da D.Risi che afferma che il produttore del film andò in Argentina a girare il film perché pensava di trovare centinaia di donne mentre non batté chiodo. Gassman al contrario, fece il don giovanni. Anzi, il Gaucho.

1 commento:

Anonimo ha detto...

posso scrivere?
è la fine...